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E la chiamano giustizia...
Di Baba (del 03/04/2006 @ 09:59:31, in Tommaso Onofri, linkato 1590 volte)

Sconvolta. Oh no, sconvolta è poco. Non so nemmeno io cosa pensare, come reagire. La fine di Tommaso è stato un brusco colpo. Speravo nella sua vita. Speravo che fosse ancora tra noi, ma quello che hanno detto i Tg sabato sera nell'edizione straordinaria mi ha lasciato sconvolta, basita, demoralizzata, distrutta e poi non so ancora che altro.

Ma non è la fine stessa del bambino morto, ma come è stato ammazzato. C'è un profondo sconforto dentro di me che mi ha fatto riflettere sullo schifo di mondo in cui viviamo. Sullo schifo di paese e di governo che permette certe cose e che lascia ai colpevoli la libertà di un carcere di massima sicurezza per evitare i linciaggi dei detenuti che dovrebbero essere loro compagni di cella.

Oh no. Tutto questo riguardo per quei porci, stronzi, bastardi e via dicendo. Per quelle persone che non hanno nemmeno un nome degno di nota per essere conosciuti o essere riconosciuti perchè bestie del genere non hanno diritto di essere riconosciuti. E se lo hanno, che siano messi in pubblica piazza nel mezzo di una folla armata di badili.

Troppo cattiva? No. Per nulla. Io sono per la legge del taglione. Occhio per occhio, dente per dente. E' in questi casi, che invoco la legge della tortura o della pena di morte, perchè non serve a niente incarcerare i colpevoli se poi se la godono alle spese dello stato e possono uscire dopo qualche anno di buona condotta.

Assassini di bambini, stupratori, pedofili, mostri di firenze e non. Tutti loro dovrebbero fare la stessa fine delle loro vittime. Ecco come dovrebbe essere e poi vediamo se le cose REALMENTE cambiano in questo mondo. Dalle madri infanticide ancora in circolazione perchè alle spalle hanno qualcuno che gli paga il Perry Mason del momento ai violentatori di ragazze disabili che arrivano a massacrare a colpi di badili un bambino di 18 mesi che ancora non aveva un futuro di fronte a lui che ora non avrà mai più.

Già, il futuro di Tommaso. Quale sarebbe stato? Nessuno ce lo potrà dire e nessuno se lo potrà mai immaginare. Sarebbe potuto diventare un nobel come sarebbe potuto diventare anche un delinquente, ma la sua vita non l'ha vissuta per poter illuminare a noi la sua realtà.

Tutto questo è triste. Troppo. Lo sconforto dentro è grande, enorme, abissale. Un'anima che non ha avuto il tempo di sapere nulla della vita la ritroviamo in cielo, tra gli angeli, ad osservare e, chissà, proteggere la nostra. I bambini sono sacri. Nessuno accetta questa sua fine. Nessuno accetterà mai la giustizia, se così la vogliamo chiamare, che è stata data e che verrà dedicata ai suoi massacratori.

Spero in una reale giustizia. Spero nella giustizia dei detenuti.